Amasra è una graziosa cittadina di pescatori lungo la costa del Mar Nero, nella provincia di Bartin della Turchia. È famosa anche per le sue spiagge sabbiose e l'ambiente naturale, così come per il pesce e la speciale insalata locale. Di recente è diventata una popolare città turistica, soprattutto per i turchi, che vengono a mangiare pesce in molti ristoranti locali, nuotare, fare una gita giornaliera in barca, gironzolare per le strette vie e godersi una piacevole giornata, o acquistare souvenir in legno nella sua strada del bazar.
Il vecchio nome della città era Amastris, come menzionato da Strabone e Plinio il Giovane. Nel frattempo Omero la menziona come Sesamus o Cromna. Si trovava nell'antica regione di Paflagonia. Nel corso dei secoli la città fu governata dalle Amazzone, dal Regno di Ponto, dai Romani e dai Bizantini, durante i quali fu saccheggiata dai Russi durante la prima guerra russo-bizantina negli anni '30 dell'800. Nel XIII secolo Amasra fu catturata dai Selgiuchidi. Nel 1261 i genovesi dominarono la città per controllare il commercio marittimo nel Mar Nero fino al 1460, quando il sultano ottomano Maometto II conquistò l'intera costa anatolica.
Amasra ha due piccole isole: Büyük ada (Isola Grande) e Tavşan adasi (Isola dei Conigli). Sull'Isola dei Conigli ci sono alcune rovine che si ritiene provengano da una chiesa bizantina, ma non sono stati ancora effettuati scavi scientifici. L'isola non è comunque aperta ai visitatori.
La fortezza di Amasra fu costruita durante il periodo romano, ma le mura sono dei bizantini e dei genovesi. C'è un piccolo museo archeologico con resti di anfore, stele tombe, statue, armi e monete dei periodi ellenistico, romano, bizantino e genovese. La moschea di Fatih è stata ricavata da una chiesa bizantina risalente al IX secolo d.C, dopo che gli ottomani conquistarono Amasra nel 1460. La sezione del nartece della chiesa è composta da tre parti.
Appena fuori dalla città c'è il monumento stradale "Roccia dell'uccello" (Kuş Kayasi), creato tra il 41 e il 54 d.C da Gaio Giulio Aquila, governatore della Bitinia all'epoca.