Il sultano Mehmed V Resad (pronunciato Resciad) fu il 35° sultano ottomano. Regnò dal 1909 al 1918, un periodo dominato da immensi tumulti, guerre e il declino finale dell'Impero ottomano. Aveva un interesse per la letteratura persiana e per il sufismo di Mevlevi.
Nato nel 1844, fu figlio del sultano Abdulmecid I e fratello minore sia del sultano Murad V che del sultano Abdulhamid II. Aveva pochissima esperienza pratica politica o amministrativa quando salì al trono in età avanzata (64) il 27 aprile 1909, in seguito alla deposizione del fratello autocratico Abdulhamid II. La sua ascesa segnò la ferma istituzione della Seconda Era Costituzionale sotto il controllo del Comitato di Unione e Progresso (Ittihak ve Terakki), spesso noto come "Giovani Turchi". Il controllo politico effettivo era saldamente nelle mani della leadership del Comitato. Il ruolo del sultano era principalmente simbolico e cerimoniale; approvò nomine e leggi presentate dal governo dominato dal Comitato.
Il regno di Mehmed V fu afflitto da continue guerre e perdite territoriali:
- Guerra italo-turca (1911-1912): portò alla perdita della Tripolitania e della Cirenaica (l'odierna Libia) e delle isole del Dodecaneso a favore dell'Italia.
- Guerre balcaniche (1912-1913): l'Impero perse quasi tutti i suoi territori europei rimanenti, tra cui Albania, Macedonia, Epiro e Tracia.
- Prima guerra mondiale (1914-1918): l'evento determinante del suo regno successivo e la fine dell'Impero.
La decisione di entrare nella prima guerra mondiale dalla parte delle potenze centrali (Germania e Austria-Ungheria) fu presa dalla leadership del Comitato, principalmente da Enver Pascià. Come Sultano-Califfo, Mehmed V dichiarò formalmente la Jihad (Guerra Santa) nel novembre 1914, invitando i musulmani di tutto il mondo a combattere contro le potenze alleate (Gran Bretagna, Francia, Russia). La guerra portò immense difficoltà, sconfitte militari (nonostante vittorie come Gallipoli) e la rivolta araba, che frammentarono ulteriormente l'Impero.
Il sultano Mehmed V morì il 3 luglio 1918, all'età di 73 anni, quattro mesi prima che l'armistizio di Mudros (Mondros) ponesse fine alla partecipazione ottomana alla prima guerra mondiale e segnasse la sconfitta finale dell'Impero. Gli succedette il fratello minore, Mehmed VI Vahdeddin.