Case tipiche di HarranHarran é un'antica città dell'Alta Mesopotamia, risalente alla prima Età del bronzo nel 3o millennio a.C. Harran fu fondata come avamposto mercantile poichè si trovava lungo una rotta commerciale tra il Mediterraneo e le pianure del fiume Tigri. Oggi si trova vicino al moderno villaggio di Altinbasak, a circa 45 chilometri a sud della città di Sanliurfa nell'Anatolia sud-orientale, in Turchia.

Ad Harran il paesaggio si appiattisce nella pianura mesopotamica, interrotta solo da antichi tumuli e oscuri villaggi di mattoni di fango. Qui si trova una parte della Turchia che sta attraversando un cambiamento estremamente rapido, soprattutto perchè fino a pochi decenni fa era una delle aree più povere e meno sviluppate del paese.

A circa 15 chilometri dalla strada asfaltata principale che porta alla Siria, gira a sinistra e chiedi di Sultantepe, apparentemente un sito importante nell'antica Carrhae, dove sono state portate alla luce tavolette incise con le leggende di Gilgames (o Gilgamis). Più avanti lungo la strada sterrata si trovano le rovine di Sumurtar, un grande tumulo con un labirinto di passaggi e camere sotterranee utilizzate dai Sabi, adoratori del sole, della luna e dei pianeti. Le grotte erano chiaramente utilizzate per scopi cerimoniali; alcuni sembrano essere stati successivamente convertiti in moschee sotterranee piene di mihrab rivolti verso la Mecca.

Tornando verso la strada principale si trova il villaggio di Harran stesso, con le sue abitazioni simili ad alveari. Fu un importante centro commerciale, culturale e religioso. Qui si trovava il sito del Tempio del Peccato (noto anche come la prima università), famoso in tutto il mondo antico per i suoi lettori e sapienti stellati. Fu ad Harran che Rebecca attinse l'acqua per Giacobbe, da dove Abramo decise di trasferirsi nel paese di Canaan. Questo fu anche il luogo in cui l'imperatore romano Crasso fu sconfitto dai Parti, con gli stendardi della Legione catturati e riportati a Ctesifonte per l'eterna vergogna dei Romani; Secondo quanto riferito, lo stesso Crasso morì facendosi versare oro liquido nella bocca. Più tardi, l'imperatore Giuliano l'Apostata adorò la luna qui sulla strada per il suo fatidico incontro con Shapur I più a est. Harran fu anche l'ultima fortezza dei Sabi, i pagani che riuscirono a sopravvivere fino all'XI secolo. In cima alle rovine dell'antica cittadella, ci si affaccia sui frammenti sparsi di roccia e materiale - la storia che risale all'alba dei tempi: gli stessi frammenti di vaso che scricchiolano sotto i piedi hanno un'immediatezza qui, i vasi rotti sono stati sicuramente usati da qualcuno a lungo dimenticato antenato della terra di Ur, un conoscente di Abramo, o un legionario romano della Gallia, la cui memoria ora vortica con i diavoli della polvere attraverso l'orizzonte oblato.