Blaundus

L'antico sito di Blaundus si trova nel villaggio di Sulumenli, a 40 chilometri dal centro di Usak. Fu fondata nell'Anatolia occidentale nel IV secolo a.C. da coloni giunti dalla Macedonia dopo le conquiste di Alessandro Magno, e si definirono come "Blaundus di Macedonia". Dopo la morte di Alessandro nel 323 a.C, l'area fu governata da Antigono Monoftalmo, uno dei generali di Alessandro, poi da Lisimaco nel 301 a.C. Successivamente nel 188 a.C entrò a far parte del Regno di Pergamo, fino al 133 a.C quando il Regno passò all'Impero Romano, durante il quale Blaundus visse il suo periodo di massimo splendore intorno al I secolo d.C. Nel V secolo d.C la città entrò a far parte del Patriarcato di Sebaste, per poi essere abbandonata nel XII secolo. Nel 1845 William John Hamilton, geologo e viaggiatore inglese, trovò un'iscrizione vicino al sito che chiariva che il nome dell'antica città dovrebbe essere Blaundus. Il simbolo della città era il doppio cavallo.

Il sito si trova su una penisola circondata da profonde vallate. Oggi solo pochi resti dell'antica città sono sopravvissuti ai nostri giorni, come per esempio; frammenti delle mura, arco d'ingresso ellenistico delle mura settentrionali, stadio di 140 metri di lunghezza situato al centro, resti del teatro, la necropoli, sezioni della zecca, alcuni edifici amministrativi, tempio di Demetra e tempio dell'imperatore romano Claudio.

Recenti rinvenimenti di sigilli-cilindri durante scavi archeologici fanno ritenere che qui esistesse già un insediamento all'inizio del II millennio a.C, appartenente al periodo delle colonie commerciali Assire.