Sardi

Sardi è un sito archeologico che si trova nell'antica regione della Lidia in Asia Minore, ai piedi delle montagne e di fronte alla pianura dell'antico fiume Ermo. In questa località sono emerse prove di insediamenti umani fin dal periodo Paleolitico (circa 50.000 a.C). Recenti scavi hanno portato alla luce il periodo Arcaico, in particolare il settimo e sesto secoli a.C quando Sardi fu la capitale della Lidia e al culmine della sua potenza, e poi anche l'epoca Romana quando la città era ancora fiorente.

Ginnasio e bagni a SardiVerso la fine del secondo millennio a.C, una modesta comunità già esisteva sotto l'acropoli. Secondo lo storico greco Erodoto, I "figli di Eracle" fondarono una dinastia in Lidia che rimase al potere per 505 anni, passando dal padre al figlio fino al regno di Candaule (circa fra 1185 - 680 a.C) che venne ucciso da Gige, sua guardia del corpo. Nel settimo secolo a.C, Sardi divenne la capitale di un'impero importante dell'Anatolia, e Gige e i suoi discendenti, i Mermnadi, regnarono con grande successo. Durante la dinastia dei Mermnadi (circa 680-547 a.C), l'impero raggiunse la sua massima estensione geografica.

I re Gige e Creso divennero famosi per la loro ricchezza nel mondo antico, che secondo Erodoto derivava dal fatto che nel fiume Pattolo si trovava tanto oro e che Creso aveva inventato il primo uso della moneta nel sesto secolo a.C. Cosi oggi è derivata l'espressione "ricco come Creso". Durante questo periodo, i re della Lidia costruirono delle grandi tumuli di sepoltura reale a Bin Tepe (mille colli in turco), circa 10 km a nord-ovest dell'Acropoli.

Nel 547 a.C Sardi fu saccheggiata da Ciro il Grande. Divenne una satrapia persiana dove i persiani costruirono la grande Via Reale che partiva da Persepoli ed arrivava fino a Sardi. La città rimase sotto il controllo Persiano fino al 334 a.C, quando fu conquistata da Alessandro Magno. nel 189 a.C. fa parte del regno di Pergamo e poi della provincia romana d'Asia. La città ha continuato a fiorire durante l'età Ellenistica e Romana quando grandi progetti di costruzione sono stati avviati, tra cui il tempio di Artemide ed il ginnasio. Nel corso dei secoli, una sezione del complesso di palestra è stato successivamente ristrutturato per ospitare una Sinagoga Ebraica. Questa sinagoga, ora parzialmente restaurata dagli archeologhi, è la più grande sinagoga del Mediterraneo.

Durante i primi anni del Cristianesimo, Sardi divenne una delle Sette Chiese, le quali erano stati indicate da San Giovanni nel Libro della Rivelazione. Con l'arrivo dei Selgiuchidi nell'undicesimo secolo d.C. iniziò la decadenza di Sardi. Nel 1402 Tamerlano la distrusse completamente.

I resti archeologici dal periodo arcaico includono i tumuli reali di Bin Tepe, le mura della città, e le stazioni della lavorazione d'oro sul fiume Pattolo. Mentre, i monumenti più importanti dei periodi Ellenistico, Romano e Bizantino includono il tempio di Artemide, il complesso di palestra e bagni, la grande sinagoga ebraica con dei mosaici, e vari negozi sulla via principale adiacente alla sinagoga. Più di 11.000 di oggetti sono stati ricoverati durante gli scavi archeologici del sito fin dall'inizio dei lavori nel 1958 da parte delle università americane Harvard e Cornell, una selezione dei reperti più importanti sono in mostra nel Museo Archeologico di Manisa.