Afrodisia

L'antica città di Afrodisia, dedicata alla Dea di amore Afrodite, fu una città ellenistica che si era sviluppata anche durante il periodo Romano e Bizantino. Durante gli scavi del teatro, hanno scoperto l'acropoli con diversi livelli di insediamento che datano fino all'Età del Bronzo (circa 2800-2200 a.C.). Si crede che il primo nome della città era Ninoe. La fondazione di Afrodisia risale al quinto secolo a.C. e poi si sviluppò durante l'Impero Romano (1o secolo a.C. - 4o secolo d.C.). Marco Antonio diede la sua autonomia ad Afrodisia nel primo secolo a.C, che poi era riconfermata anche da Tiberio. Durante il periodo Bizantino invece divenne la sede di arcivescovo con la diffusione del Cristianesimo, e poi la sede della metropolita di Caria. Nel 6o secolo d.C. il suo nome cambiò come Stavropoli, la città della croce, col fine di cancellare l'immagine della Dea pagana. Essendo la capitale della Caria, Afrodisia finalmente era chiamata come la Caria che poi divenne Geyre in Turco. Verso il 13o secolo la città fu abbandonata dai Selgiuchidi e poi distrutta da una serie di terremoti.

Tempio di Afrodite in AfrodisiaAfrodisia era conosciuta come un centro di arte, soprattutto di scultura, legato alle vicine cave di marmo. La Scuola di Scultura di Afrodisia ha avuto uno stile distintivo ed era circolato bene in tutto il mondo greco e romano. Le statue firmate dagli artisti di questa scuola sono ritrovate dalla Spagna fino alla Germania di oggi, e naturalmente in tutto il mondo Romano. Afrodisia era anche un centro culturale dove nacque il filosofo Alessandro di Afrodisia e lo scrittore greco Caritone.

L'esistenza di Afrodisia era completamente dimenticata fino a quando un professore turco, Kenan Erim, dell'Università di New York riceve i fondi necessari dal National Geographic per scavare il sito negli anni Sessanta. La sua opera archeologica di circa trenta anni fino alla sua morte ha portato alla luce questa bellissima e grande città antica di massima importanza.

Tetrapilo in AfrodisiaLe rovine del sito sono numerose e ben conservate. Le mura Bizantine circondano la città per circa 3,5 km. Il Tempio di Afrodite, costruito nel 1o secolo a.C. e poi convertito in una basilica Cristiana nel 5o secolo, è in ottimo stato con le sue colonne in ordine ionico. Il Tetrapilo del 2o secolo d.C, la porta monumentale che dirigeva la gente verso il loro tempio, è ricostruito dal professore Kenan Erim, davanti al quale lui era sepolto dopo la sua morte con un permesso speciale del Governo. L'Odeon è un piccolo teatro che si trova presso il tempio, e di fianco si trova il complesso residenziale del vescolo costruito in epoca bizantina. L'Agorà è posizionata tra l'acropoli e il tempio di Afrodite, e circondata da portici di ordine ionico. Di fianco all'Agorà si trova un'altra piazza porticata chiamata come il Portico di Tiberio. Le Terme di Adriano costruite nel 2o secolo d.C. sono parzialmente in piedi, dove ci sono le sale di calidarium, apoditerium, sudatorium, tepidarium e frigidarium. Il teatro (circa 5.000 spettatori) e lo stadio (circa 30.000 posti) sono in ottimo stato di preservazione in tutto il Mediterraneo orientale. Il Sebasteion, edificio dedicato ad Augusto (Sebastos in greco), era costituito da due gallerie che affiancono una via principale. Il museo all'ingresso del sito contiene diverse statue e sculture di massima bellezza.

Oggi, Afrodisia si trova su un altopiano nella provincia di Aydin (circa 100 km dal centro), a circa 1,5 ore di strada da Pamukkale, e a circa 230 km da Smirne nella regione dell'Egeo in Turchia. Nei pressi del sito e lungo la strada ci sono dei piccoli ristoranti tipici dove potete provarci alcuni piatti locali preparati soprattutto con olio d'oliva fatto a casa.

Nel 2017 il sito archeologico di Afrodisia è entrato nella Lista di Patrimonio del Mondo dell'UNESCO.